Le nostre giornate sono un flusso continuo di emozioni, a volte ci sentiamo sopraffatti a volte coccolati. Conoscendole meglio possiamo imparare a sentire come nostre alleate anche quelle più temute, quelle che riteniamo solo negative, riuscendo così a mantenere sempre la giusta rotta. Oggi scopriremo le emozioni con la nostra amica Elena Colombo Psicologa e psicoterapeuta, esperta di problematiche emotive e relazionali.
Le emozioni svolgono un ruolo importantissimo nella vita di ogni persona. Ci forniscono informazioni per valutare le situazioni, ci aiutano a prendere decisioni, ad organizzare le nostre scelte ed il nostro comportamento. Possiamo immaginarle come “gli strumenti di bordo” di un aereo, che ci indicano la velocità con cui procediamo, la quantità di carburante di cui disponiamo o la quota alla quale stiamo volando. Nonostante ciò, capita che tutti noi diventiamo “piloti sbadati”, a volte ci sforziamo di non sentirle e, in un certo senso, di tradirle, perdendo di vista la nostra rotta.
Le nostre emozioni sono radicate a livello biologico ed hanno una funzione diversa a seconda della situazione; il comportamento di ogni essere umano ne è intriso, gioie e dolori di ogni uomo ruotano attorno ad esse. Sentire e accogliere le nostre emozioni ci permette di possedere informazioni importanti su quello che sta succedendo. Farlo prima che diventino troppo forti, ci può aiutare ad elaborare strategie per affrontare le situazioni che ci mettono in difficoltà.
Spesso in una società come la nostra, dove vengono premiate le capacità di autocontrollo, la performance ed il risultato, ci viene purtroppo insegnato a trattenere le emozioni. Tuttavia, lo stesso contesto sociale, ci sottopone ogni giorno a difficoltà e stress di vario tipo come ad esempio il senso di precarietà, la forte competizione, la vita di città tra il rumore e il caos del traffico e la lontananza da spazi immersi nella natura.
Non esistono emozioni buone o cattive, questa distinzione è frutto di credenze. Anche quelle che definiamo “emozioni negative” hanno in realtà una importantissima funzionalità adattiva e ci aiutano a vivere bene, scopriamole insieme.
La paura
La paura è l’emozione che si percepisce quando cerchiamo di proteggerci da un pericolo. Una situazione nuova e inattesa, uno stimolo minaccioso o un rumore improvviso provocano nell’uomo, e in tutti gli altri mammiferi, un’emozione di paura. Questa emozione serve per tutelare la nostra sopravvivenza. L’emozione di paura si attiva non solo ogni volta che siamo realmente in pericolo, ma ogni volta che ci sentiremo in pericolo, anche se lo stimolo scatenante è solo immaginato.
La rabbia
La rabbia è un’emozione che gode di una pessima reputazione nella nostra società. Si tratta in realtà di uno stato emotivo importante per difendere noi stessi e le persone care, il nostro territorio, ciò in cui crediamo. È un’emozione che delinea i confini della nostra identità, che ci permette di esistere di fronte agli altri e di ristabilire l’armonia in una relazione se l’altra persona non rispetta i nostri spazi. La sana funzione della rabbia è affermazione, non è aggressione o violenza. Il battito cardiaco accelera, il corpo si mobilita per farci capire cosa ci piace o non ci piace. Attraverso la rabbia l’essere umano riafferma i suoi spazi e difende i suoi diritti. Ogni forma di repressione della rabbia rischia di provocare una perdita di fiducia in sé e scarsa autostima. Quando la rabbia viene sistematicamente trattenuta rimane intrappolata nel nostro corpo e può portare a sintomi psicosomatici.
La tristezza
Qualcuno può pensare che la tristezza non serva a nulla e sia solo una scocciatura; dal punto di vista psicologico la tristezza serve a far sì che le persone che ci stanno accanto ci diano una mano nei momenti di difficoltà. La tristezza serve a creare legami e supporto sociale. Oltre a ciò questa emozione ci accompagna verso la riflessione di ciò che accade fuori e dentro di noi, sul significato e la profondità di quello che viviamo. La tristezza ci permette di costruire la nostra saggezza. Viviamo in una società in cui la tristezza, se non quando è palesemente giustificata come nel caso di un lutto, deve essere nascosta perché potrebbe non farci apparire come persone vincenti, eppure tutti noi saltuariamente ci sentiamo tristi.
Grazie Elena ci hai rivelato un segreto importante: da un punto di vista psicologico riconoscere come fonte di informazioni utili anche le emozioni, solitamente vissute come negative, ci permetterà di trasformare in meglio noi stessi e le situazioni che viviamo.
È come ci approcciamo alle nostre emozioni a fare la differenza. Accoglierle, ascoltare con curiosità e senza giudizio quello che ci permettono di conoscere, è importante per il nostro benessere. A volte capiterà che ci mettano in difficoltà, ma non ci resta che esercitarsi ed imparare a pilotare meglio il nostro aeroplano delle emozioni.